Governo e parlamento… e INPS. A volte ritornano.

Dall’ultima inchiesta politica e amministrativa della Milena Gabanelli pubblicata sul Corriere della Sera il 04/04/2018 clicca qui dove enuncia e denuncia con un certo allarmismo (sic) una piccola marea di domande di ricollocazione a Ruolo di tanti magistrati <prestati> alla politica, facendone una questione meramente di opportunità e di malcelato trasformismo politico amministrativo.

La giornalista che indica nella Magistratura i veri “Boiardi di Stato” facendo anche nominativi importanti come l’Ex Ministro Frattini, che attualmente ricopre la carica………… si chiede allarmata se sia corretto e giusto che spesso chi ha servito a emettere leggi come parlamentare si trovi poi a giudicarne anche come giudice gli effetti di quel che ha scritto. Atavico dilemma della separazione di carriera, tra Magistrati e Giudici, tanto evocata e sempre abortita. Il quesito che pone la giornalista è: perché questa sospirata richiesta di rientro da parte di MAGISTRATI di lungo corso partitico e politico, partendo dal celebrato Massimiliano fino a giungere alla più nota Angela Finocchiaro?

Secondo il mio modesto parere la risposta è molto più semplice del previsto e, seguendo le bibliche raccomandazioni di un altro grande e vero Magistrato Falcone dixit: seguire sempre il danaro, mi trovo a formulare e svelare il mistero di questo esodo all’incontrario.  Chi potrebbe aiutarmi in questa mia riflessione è il Presidente NPS Tito Boeri che potrebbe svelare i meccanismi di perequazione della quiescenza dei Magistrati e spiegare il cavillo che aggancia il calcolo pensionistico dei Parlamentari a quello della Magistratura, facendone un cardine dogmatico e lussureggiante sulle Rendite pensionistiche di cui andranno a beneficiare i solerti magistrati prestati in politica al servizio dello Stato.

QUESTO è il Mistero svelato di tanta rinnovata fede per la Giustizia e per le ex star dell’architrave statale. Inoltrarsi nel labirinto di questi conteggi e porterebbe alla luce i 116 modi per gli italiani di andare, di godere del meritato riposo aggravato dall’ingiusto calcolo pensionistico, diverso per ogni possibile categoria di lavoratori (anche i giudici lo sono) e metterebbe a nudo le sperequazioni vere della nostra Italietta nata da padri Costituenti e mantenuta da padri in-continenti.  Nella quinta o sesta repubblica francese ve ne sono 36 di modi per andare in pensione tra cui proprio quello più favorito (e dai) è quello dei dirigenti statali usciti dalla scuola dell’ENA (Ecole nationale d’ administration) ed il giovane presidente Macron intende azzerarne ad uno nella sua riforma previdenziale partendo dall’uguaglianza tra cittadini.

Chissà se qualche giovane forza politica italiana avesse capacità e cuore da ripartire da queste basi armonizzando l’uguaglianza pensionistica per far rinascere la fratellanza tra cittadini con pari dignità e Diritti, prima del pre o post  mortem, compresa la Reversibiltà  (pensonistica). Parlavamo di quello come fondamenta dell’Uguaglianza del diritto  Universale.

<Senza nulla togliere alle loro capacità, e senza fare di ogni erba un fascio, il problema sta nel meccanismo che crea gli «specialisti» > cit. Milena Gabanelli… vita natural durante aggiungo io.

Libas consumatori

Francesco Belluscio

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