La razzia e i… razziatori

Torna d’attualità sulle pagine dei giornali specializzati  come “tuttointermediari” e non, il recupero di una cifra esorbitante (3,5 mld) dovuto al sommerso delle “Polizze Vita dormienti” così definite perché, sia il beneficiario che l’erede non sono  a conoscenza del lascito. In collaborazione con l’Agenzia delle Entrate stavolta nei panni del giustiziere, comunica il presidente dell’ Ivass, Salvatore Rossi, di aver trionfalmente fatto emergere dal buio degli archivi delle compagnie assicuratrici italiani ben 190.000  polizze vita risalenti al periodo che va dal 2017 al 2018  e che  tutta questa fortuna è riemersa (d’incanto) ed è stata prontamente rigirata agli eredi  dopo averne accertato l’esistenza in vita. Ben 3 miliardi e 356 milioni di euro piombati sulle teste dei allertati beneficiari. Lo stesso presidente in preda al furore agonistico annuncia che su altre 900.000 polizze sono in corso indagini per appurarne la natura testamentaria. Il tutto è condito da ulteriore giubilo, perché sono state “risvegliate” (dal letargo)  30.857 contratti di Polizze Vita intera, ovverosia,   capitali liquidati al momento del decesso dell’assicurato  sempre ai naturali beneficiari (o eredi) facendo in modo che le compagnie, spesso dimentichi,  pagassero agli aventi diritto ulteriore somma di 1 miliardo e 671 milioni di euro. Ma cosa succede?  Quale mistero si svela ai (poco) profani risparmiatori italiani? Quale magia sortisce questa catarsi delle compagnie assicurative? Bisogna partire dal 2004 e precisamente dalla piazza Cordusio a Milano, per trovarne il filo. Nel gennaio del 2004, nel giorno della memoria, in una piazza coperta  di neve, si trova all’ingresso del numero 2 un signore con un cartello che invita i vertici della Compagnia ad aprire i propri  archivi per rendere pubbliche  i destinatari delle polizze vita  delle vittime dello Shoah Clicca qui e, invitando l’allora  presidente Antoine Bernhaiem, a dimostrarsi degno di essere un discendente di quel popolo a cui era stato inferto tale destino, rendendo il maltolto agli eredi.  E’ DA QUESTO MINUSCOLO  episodio  che parte il filo d’arianna delle cosiddette polizze vita dormienti, in quella piazza piena di rumori  c’è un uomo con un cartello, a cui si avvicina un altro giovane  uomo con cappotto color cammello, che con fare assonnato, sbircia sulla rudimentale lavagnetta ed esclama: “Uè ma ches chi l’è forte veramente, lè minga un matt…..” il suo nome è Alessandro Tesini allora giovane vice presidente Assomoda (Confcommercio),  nipote di  Aristide Tesini (ex deputato) e fondatore storico del  negozio Pedraglio  sito in piazza Cordusio.

Cosa ci facevo in quella fredda piazza è ben noto a molti del settore a cui ho lungamente chiesto aiuto per  salvare il salvabile da certi razziatori che agivano impunemente sui risparmi della clientela Ina Assitalia, depauperando e manipolando truffaldinamente  i sudati risparmi  che sarebbero serviti per garantire una pensione integrativa per la difesa del tenore di vita degli italiani. Questo è il compito fondamentale di questi prodotti, oltre a creare ricchezza per il Paese  investendo tutta questa massa di liquidità. Quello che mi preme è anche la risultanza  della raccolta totale dei premi su questi prodotti (polizze vita), a cui nessuno sembra  mettere sotto la giusta lente d’ingrandimento, ma servono solo per essere razziate da tutti, così com’è successo nel 1998  in pieno boom borsistico, così come succede  anche adesso ad opera di promotori finanziari spinti dalle loro major a <dinamicizzare > l’investimento, insomma chiunque tenti di deragliarne il percorso e l’obiettivo per cui sono stati costruiti e ribadiamolo: costituire una pensione integrativa o Rendita vitalizia. Punto! Chi negli anni passati con la complicità del legislatore, ha usato la dicitura “prodotto assicurativo” per infilarci di tutto, esempio: Unit o index con basket azionari e indici con vergognosi caricamenti impliciti ed espliciti, paroline magiche nel corollario di nefandezze delle  grandi Compagnie, che dove non bastasse, si sono associati  in  Gruppi o in intesa consortile per intercettare  allo sportello bancario o nelle agenzie, lo sprovveduto risparmiatore, si è aggiunto anche le Poste vita spa che oggi, è la  prima azienda di raccolta premi (4 mld di euro). Cosa ne sarà di tutto questo, dove spesso si assiste alla pressione indebita di questi soggetti nei confronti dei clienti privati o aziendali  di chiunque ha bisogno di credito o di finanziamento passa dalla cruna dell’ago  di costoro? E via con polizze di tutti i tipi o ramo, ma il buffo senza mai consegnare il certificato di Polizza ma solo un “estratto” dove spesso  non è l’assicurato ma il contraente dell’erogazione del credito il beneficiario  della polizza. Praticamente stanno svuotando l’esercizio dell’Ivass sul controllo delle Polizza vita dormienti, che come nelle migliori favole, riemergerà nelle braccia dei razziatori e non in quello degli innocui  benefattori (clienti). Questa è la nuova mossa per sottrarre risparmi, oltre a numerosi trucchetti -strada facendo – con la complicità meritricia e onerosa di molti professionisti pagati profumatamente per vigilare sui patti a tre, in  nome del cliente, della  prominente (banche), ma quel che più grave, a nome della Repubblica italiana.

Questa emorragia deve finire mettendo tutti in sicurezza e  rimettendo sul sentiero di un futuro sereno (e con dignità) chi nella vita si comporta come una formica laboriosa e diligente denunciando invece coloro che si comportano come cicale o cavallette impenitenti.

Il modo c’è, basta riprendere il filo dove tutto questo è cominciatoClicca qui da una idea – progetto Bam poi diventato prodotto Premiata fedeltà INA, e poi  assaltato dai predatori con operazione Medusa, tutti denunciati pubblicamente in piazza Cordusio  e all’azionariato dell’assemblea  dei soci Generali tenutosi a Trieste 26 Aprile 2004.

Continua…..

Per approfondimento leggete il mio articolo su “Lucania confronti” del dicembre 2009 Clicca qui

Francesco Belluscio

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